lunedì 14 marzo 2011

"Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Solo gli sciocchi sono sicuri di ciò che dicono". (Voltaire)

Questo pensiero di Voltaire tocca un aspetto importante della vita dell'uomo, nonchè il fondamento della vita stessa. Se si riflette un pò, infatti, ci si rende conto che la vita è un unico, grande e complicato dubbio che l'uomo non riuscirà mai a risolvere. Con ciò però non indendo porre dei limiti alle capacità conoscitive dell'uomo poichè è evidente come queste ultime sono già giunte a livelli notevoli e continueranno il loro percorso puntando sempre al meglio. Il problema sorge quando ci chiediamo se ciò di cui siamo venuti a conoscenza possa avere la nostra fiducia, se sia davvero così, o siamo caduti in errore involontariamente, o ancora se non facciamo altro che ostinarci a voler conoscere qualcosa che non ci è dato di conoscere nella sua interezza, qualcosa che va troppo al di là della nostra stessa natura di uomini, a prescindere dalle nostre capacità conoscitive. Dunque il dubbio esiste. Deve esistere. Poichè è il dubbio stesso a darci la certezza della nostra esistenza. Questo è il COGITO ERGO SUM, nucleo centrale della filosofia di Cartesio. Egli afferma che per giungere ad una conoscenza più o meno certa bisogna considerare falso, almeno momentaneamente, tutto ciò su cui è possibile porre il dubbio. E' dunque necessaria una radicale critica di tutto il sapere. Il filosofo infatti ritiene che si debba dubitare di qualsiasi conoscenza sensibile. Se i sensi ingannano qualche volta, infatti, possono farlo sempre. E' proprio nel dubbio che abbiamo la consapevolezza del pensiero, e quindi della nostra esistenza, poichè "io penso, ragiono, dubito quindi esisto". Ma esisto soltanto come essere pensante in quanto non si può essere certi nè dell'esistenza del corpo nè dell'esistenza di ciò che pensiamo: possiamo essere certi solo del nostro pensiero in quanto tale. Dunque Cartesio pone il dubbio su tutto, per lui non esistono certezze. E sono proprio queste ultime che il più delle volte mancano nella vita di ognuno. E credo che il filosofo abbia individuato proprio il nocciolo della nostra esistenza. La maggior parte degli uomini non crede che esistano certezze. E' triste, spiacevole dubitare sempre, è come essere sempre in bilico, e spesso dubitando si sbaglia. Non avere certezze, infatti, significa anche non avere fiducia in se stessi. Quelli che Voltaire definisce "sciocchi" sono proprio coloro che riescono ad avere la vita più facile, o quantomeno basata su qualche sicurezza in più poichè avere delle certezze fa apparire più determinati; non avere alcuna certezza invece significa mostrare a tutti le proprie debolezze, le proprie insicurezze. Eppure la filosofia ci porta a pensare che sia quasi impossibile il solo pensiero di avere delle certezze. Come ad esempio la filosofia di Hume, considerata dagli storici come una forma radicale di scetticismo settecentesco, secondo la quale il corso della natura cambia e l'esperienza ci può illuminare sul passato, ma non sul futuro: non è detto, infatti, che qualcosa che appartiene al passato si verificherà esattamente identica in futuro. Non c'è necessità oggettiva in ciò che conosciamo. Allo stesso modo non è detto che ciò che pensiamo di avere lo possediamo davvero e continueremo ad averlo anche nel futuro più immediato.
Inoltre non bisogna dimenticare che l'uomo può facilmente cadere in errore. Questo perchè, come ricorda Cartesio, l'intelletto umano ha i suoi limiti mentre la volontà dell'uomo è estesa e illimitata. Molto spesso infatti l'uomo, con la volontà, va oltre l'intelletto, oltre ciò che appare chiaro ed evidente. Ed è proprio il pronunciarsi su ciò che non è chiaro, su ciò di cui non si ha una conoscenza certa, che porta a cadere nell'errore. Questo può accadere sempre, ecco perchè il dubbio è necessario, anche quando fa soffrire, anche quando la certezza appare molto più dolce.
Ma avere delle certezze ha anche degli aspetti negativi. Il più delle volte l'essere troppo sicuri di ciò che poi non si rivela tale, porta a soffrire molto di più di quanto si soffrirebbe dubitando. Essere certi di qualcosa la cui stessa certezza magari si è raggiunta con fatica, e vederla poi smentita, spesso fa precipitare in baratro da cui poi è difficile risollevarsi.
Dunque non si può e non si deve mai essere assolutamente certi di qualcosa. Forse a volte illudersi di avere qualche certezza può aiutare a vivere meglio, ma bisogna sempre ritenere queste certezze illusorie solo come probabili.

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